LIPSIA – – Il RasenBallsport Lepzig, in italiano il Lipsia di proprietà Red Bull, umilia la squadra vice campione d’Europa e stabilisce un record come fosse… un bambino prodigio. In soli undici anni di vita è nei quarti di finale di Champions. Non solo: è nelle prime otto del Continente alla quarta stagione anni di massima serie tedesca. Torneo dove, del resto, ha bruciato le tappe, con un secondo posto al debutto (2016-2017) e il terzo della passata. Per il Tottenham non è proprio cosa. Mourinho esce dalla Red Bull Arena con l’espressione tra la rabbia e una – per lui – inedita rassegnazione mostrata dopo lo sconcertante pareggio con il Burnley.
Questione di… Emoticon
E’ una questione di faccine, di emoticon come si dice adesso. C’è un Lipsia che sorride in modo raggiante in questa stagione e un Tottenham che non ha più occhi per piangere. Il calcio è innanzitutto un gioco e come tale è… giocoso. Ha bisogno di positività. Non al Coronavirus – ovviamente – e alla Red Bull Arena sembra di stare in Italia un mese fa. Si gioca a spalti pieni. Qui c’è la zona… biancorossa e il Tottenham prova a violarla partendo forte… Pressing alto, e fisicità, ma i ragazzi di Nagelsmann, protagonisti di una grandissima stagione in Bundes e al primato personale int Europa, trasformano in oro ogni cuoio che toccano.
Sabitzer, il simbolo
Sulla sinistra, la fascia è proprietà privata dei tedeschi che hanno fisicità e idee chiare. Altro che tiki taka, ogni pallone recuperato in mezzo, dove il duello da subito è rusticano, diventa un lancio per chi corre con potenza. Dieci minuti e Sabitzer può controllare al limite un pallone per scaricarlo forte nell’angolino basso, sulla destra di Lloris, che non ci arriva.
Il primo schiaffo – sebbene la matematica non sia un’opinione – viene bene incassato dal Tottenham che gioca come nulla fosse. Però… Dier deve distendersi in scivolata estrema per evitare una volata vincente di Werner, e poi solo una manciata di centimetri grazia Lloris dal gol dell’attaccante che in Germania tutti vogliono e tutti indicano come un predestinato. Werner piomba come un falco sul cross che gli mette Angelinho, stavolta da sinistra, e il tap in e vincente. Del Cerro Grande e i suoi assistenti vedono bene, fuorigioco.
Ma il raddoppio è solo rimandato di poco. Minuto 21, Aurier prova a intercettare il solito lancio fiondato per lo scatto di Angelinho, la palla però gli atterra sulla testa e finisce per sistemarsi al bacio per l’esterno visto al Man City, il resto lo fa ancora Sabitzer che è specchio fedele di questo Lipsia scintillante, con i suoi 15 gol e otto assist in stagione. Cross teso e colpo di testa mortifero del factotum di casa. 2 a 0. La reazione del Tottenham è tutta in una bella girata dell’elegante Lo Celso su azione d’angolo, diagonale che Gulacsi si distende a ribattere.
Tottenham perduto, tranne l’onore
Ripresa. Con orgoglio la partita nei secondi 45′ la fa il Tottenham, ma Gulacsi fa più il regista basso che parate degne di nota. Nell’unica occasione concessa dai biancorossi, Lucas va via a sinistra e mette un cross basso in mezzo, Alli accartoccia il tiro, cercando come alibi un contatto che è lui ad andare a cercare. Il Lipsia insomma gestisce la partita come vuole, le individualità di spicco sono tutte al servizio della squadra, un gran bel vedere, per movimento e mutuo soccorso tra reparti. Schick sciupa un paio di ripartente in superiorità numerica, ma alla fine è ancora la squadra tedesca a far cambiare il tabellino, quando appena entrato Forsberg sbroglia una mischia in area con un facile tocco nell’angolino. Tre a zero che sta persino stretto alla squadra di Nagelsmann. Cui anche uno Special One deve fare i complimenti.
Fonte: Repubblica.it