Un clamoroso Chris Paul da 41 punti (31 dei quali realizzati nel secondo tempo), 8 assist e 0 palle perse conquista per la prima volta in carriera l’accesso alle finali NBA, condannando i Clippers all’eliminazione e portando Phoenix a giocarsi il titolo nell’ultima serie della stagione 28 anni dopo l’ultima volta. A L.A. non bastano i 21 punti di uno stanco Paul George e i 26 realizzati da Marcus Morris.
L.A. CLIPPERS-PHOENIX SUNS 103-130 (SERIE 2-4)| Il massimo in carriera ai playoff eguagliato da Chris Paul e una prestazione a limite della perfezione permettono a Phoenix di allungare nella ripresa contro i Clippers in gara-6 e chiudere la serie sul 4-2 in favore dei Suns, regalando alla squadra dell’Arizona il ritorno alla finali NBA a 28 anni di distanza dall’ultima volta e condannando invece L.A. a una cocente eliminazione. Risultato meritato al termine di una gara dominata dall’inizio alla fine da Phoenix.
Il momento che Chris Paul aveva sempre sognato nel corso della sua carriera è finalmente arrivato: trascinare da protagonista la sua squadra alle finali NBA. Un traguardo conquistato al termine di una partita perfetta – forse la migliore della sua carriera – coronata da un secondo tempo da dominatore (31 punti, mai così tanti in una singola frazione), senza sbavature in un match da 41 totali, condito con 8 assist, 3 recuperi e 0 palle perse.
Una gara da record per CP3, che con i suoi 41 punti a 36 anni piazza la seconda prestazione all-time per un giocatore della sua età ai playoff (meglio solo Karl Malone con 50, segnati nel 2000 contro Seattle). I 31 punti nella ripresa lo rendono uno dei tre giocatori in grado di segnare così tanto in un singolo tempo in un match per conquistare la qualificazione negli ultimi 25 anni (Steph Curry e Anthony Davis gli altri due).
Fonte: Sky Sport – Sky.it