Una vittoria difficilmente pronosticabile, arrivata in uno dei momenti più delicati della stagione del suo Benevento. In un’intervista rilasciata al Corriere della Sera, Pippo Inzaghi racconta l’impresa della sua quadra capace di battere la Juventus allo Stadium nell’ultimo turno di campionato (1-0, rete di Gaich): “Venivamo da un momento difficile, ho cercato di dare fiducia e serenità. Ci sono riuscito con i dati di fatto, i numeri. Ho chiesto: se in B abbiamo stabilito otto record, perché non dobbiamo credere nell’impresa? La mente nel calcio conta tanto, ho lavorato su quella. Pensavo di mostrare le immagini di qualche grande partita giocata all’andata, poi me le sono tenute da parte per la prossima volta”. Un successo preziosissimo per il morale e la classifica del Benevento, oggi 16esimo con 7 punti di vantaggio sul Cagliari terzultimo: “Credevo che potessimo fare bene. Sia chiaro, avrei firmato per il pareggio: i giocatori sono andati oltre la mia immaginazione. Sono felice soprattutto per loro, ricorderanno per sempre di avere battuto Ronaldo. Prima della partita lo hanno premiato per i suoi 770 gol, ho ripensato ai 316 che ho segnato io in carriera: mi sembravano tanti, ma di fronte a lui…”, ha affermato Inzaghi.
Eroe del match dello Stadium è stato Gaich, autore del gol decisivo: “È forte perché ha potenza e velocità, e perché parla poco e lavora tanto. È stato bravissimo il ds Foggia a volerlo. Per caratteristiche ricorda Lewandowski, ma è giovane”. Tra i tanti complimenti ricevuti dopo il successo sulla Juve, Inzaghi ne conserva uno in particolare: “Mi ha fatto particolarmente piacere l’elogio di Andrea Agnelli. È venuto negli spogliatoi dopo la partita, mi hanno chiamato mentre ero sotto la doccia. Voleva salutarmi e complimentarsi, lo conosco da una vita ma mi metto nei suoi panni, dopo avere perso con il Benevento magari hai voglia di andartene subito dallo stadio, di chiuderti da qualche parte. È stato un gran signore”.
Fonte: Sky Sport – Sky.it